domenica

Todos os dias é Domingo

Todos os dias é Domingo, dizia a canção todos os dias são silenciosos mas não, necessariamente,cinzentos.
Todos os dias tenho aquilo que sempre me faltou: Tempo. Tempo e a vontade de ter tempo e todos os riscos que ter tempo comporta.
O tempo faz-te ouvir as vozes que os ruídos externos abafam, que os sons dos outros calam, que a tua atenção ignora e remete ao esquecimento.
Para arriscares ter Tempo, não podes ter Medo, porque nunca podes estar certo que controlas o que o Tempo desenterra.
Tempo é o tudo o que tens neste mundo, um tempo curto, logo, triste e passamos a vida a evitar ter tempo, na alucinação dos falsos deveres, na alienação do que tudo-que-não-tem-que-ser-feito mas que é sempre prioritário. E assim, o Tempo se perde, e assim a Vida se esgota e assim pensamos escapar ao que sentimos que nos persegue, mas assim nos perseguimos e nos esgotamos, irremediavelmente, com o tempo.

Ana

La Lista di cose da non dimenticare



L'odore di affumicato, le porte basse, la cucina con la tovaglia a quadri rossi e bianchi, la pioggia dei giorni scorsi, donna Laurinda, Joaquim e i tubi del gas che non funzionano, il riscaldatore e la ventola che salta provocando un rumore fastidioso, la radio, ancora la pioggia e il vento, l'energia eolica, la nebbia, Bianca, Bruna e Chiui, l'asino che traina la legna, i sogni andati persi la mattina seguente, le scale, le campane a mezzanotte, le campane alle tre di notte, la mia inquietudine, la sua inquietudine, lontani dal mondo, ma più precisamente quale mondo?, il thè alla cidreira, il thè alla cannella, il giro ancora da fare, il chouriço, i ragni e le ragnatele, le api e le rose, la neve che aspetti e quella che mai arriva, le zanzare d'inverno, i cancelli e le chiavi, le lampade ad olio, il telescopio, le cene, i pranzi, il vino Bairrada 1983, le guanciotte rosse, i dipinti dei leitoes, la camera, il letto, la coperta di pecora e la coperta di capra, le borracce d'acqua calda, lo stendipanni il camino che fuma, il centro perduto, la strada deserta, il chiamare qualcuno che ormai non c'è più e incontrarlo qua dentro, da qualche parte o forse solo dentro di noi, il vecchietto che passa, non capisci che dice ma gli dici 'bom dia'.
Anche l'orologio ha smesso di guardare i giorni, ed anche i miei sogni, per un attimo trovano un rigenerante riposo.

martedì

Lamento del Giardiniere



In questa giornata di sole e di vento
Ho piantato una rosa per farne nascere cento
continuavo a ripetermi 'piantala!'
ma piu' continuavo e piu' non piantavo
l'ho piantata con tutto
per un po' perlomeno
con i volti frustrati
con padroni e psichiatri
con datori e impiegati
con artisti di strada
con sfigate mondane
con colleghi distratti
con scrittori in carriera
con pesanti ricatti
l'ho piantata con loro
l'ho piantata coi managers
e coi filosofi persi
l'ho piantata con gli inbound e gli outbound
l'ho piantata con i briefing
e tutte le sale break
l'ho piantata con me
che facevo il buffone
l'ho piantata di colpo
senza chiedermi come
l'ho piantata col pianto
son volato quassu'
ritrovandomi fermo
perso come d'incanto
ho piantato una rosa
io che odiavo le rose
che poi mai e poi mai avrei mai regalato
ho piantato di credere
che una rosa se ha spine
non fa poi cosi' male
ora pianto di nuovo
queste righe dal suolo
chi non sa non capisce
ma chi coltiva una rosa
se poi spera che cresce
l'importante e' osservare
il suo lento sbocciare
dalla terra piu' putrida
nasce il frutto piu' bello
da una vita monotona
nasce solo la noia
e sua zia paranoia
ho piantato una rosa
e gia' scritto un curriculum
nella valle di Beira
ora osservo e mi godo
pure se per un attimo
panorami e distese
frutti alberi e un cane
con la rosa piantata
aspettando che cresca
come luna calante
come sorgente fresca.

Esquecidos...como os bolos


Hoje foi o primeiro dia de sol em quase 15 dias.
Os dias ensolarados fazem com que este lugar pareça menos distante da urbe e, ligeiramente, menos esquecido por todos.
Este aspecto não é, necesariamente, positivo. Depende se se quer ou não esquecer, depende se se quer ou não ser esquecido.
O esquecimento pode trazer consigo, um certo tipo de paz, desde que não se faça acompanhar pela solidão.Solidão que faz do estar só algo de, ontologicamente, diverso do ser-se só.
E sozinha não estou. Apenas felizmente esquecida pela maioria.
Sempre quis estar sozinha desde que me lembro de existir.
Contigo ao meu lado, apenas desejo estar contigo sempre. Sinto-me cheia, do âmago até aos meus limites. E a beleza transborda, em moléculas redondas e multicores que podem ser vistas e cheiradas, de cada flor, de cada pedra, de cada árvore, de cada serra azulada que vejo da janela. Neste deserto frio, muito frio mas vivo e pleno de tudo o que vale a pena sentir e viver estou, e com muito prazer; com um prazer e autenticidade que não poderia sentir de outra forma.

O chá está pronto e em homenagem ao esquecimento, que venham os bolinhos.

Ana

do mar para a montanha


Longe do mar e com as montanhas geladas ao alcance da vista.

Sem supermercados, sem carro, sem televisão, com uma ligação internet que só funciona de um dos quartos (que, devido a uma coincidência infeliz, é o quarto mais frio e mais húmido da casa toda) sem lavadaria, sem farmácia, sem centro de saúde - com o hospital mais próximo a 35 KM, feitos por uma estrada nacional de curvas e contra-curvas (Graças ao inadjectivável Correia de Campos) - e sem vizinhos. Nem tudo são desvantagens!

Uma casa com tantas portas e janelas que o molho de chaves que carrego é absolutamente indispensável, arriscando um remake rural e aquém-tumba de ‘Os Outros’.

Mas as árvores são tantas e centenárias, os pássaros incansáveis, o musgo que recobre o velhos muros encantador e a água tão saborosa que, num exercício de optimismo não demasiado forçado, quase compensam os preços hiper-inflacionados do único mini-mercado (porque nas aldeias esquecidas também se pratica o capitalismo selvagem e a ditadura da lei da oferta/procura), o esquentador entupido e a humidade fria que se entranha em tudo o que existe.

Até quando é que estamos para ver…

lunedì

Pro(b)Log

Da undici giorni abbiamo lasciato rumori, colori,odori sapori e dissapori della citta'.
Da undici giorni siamo saliti a circa settecento metri di altezza per vedere cosa si prova.
Undici giorni.Sette piu' quattro. Tante sono le notti quante le mattine ad addormentarci e a risvegliarci nella Vivenda Delfina, lungo la strada nazionale in questo villaggio del nord.
Perche' se e' vero che la crisi e' ovunque, allora meglio provare a vivere con poco.
Tipo 3 stufe elettriche , 4 coperte, due borracce termiche e 3 stanze riscaldate ma mai oltre i 14 gradi. Perche' se la citta' e' un caos e per lei sei poco piu di un dato all'anagrafe, allora e' meglio salire quassu' sui monti, tra boschi e valli d'or, dove anche Heidi si sentirebbe a casa.
Mangiamo con quello che basta per andare 2 volte di corpo (almeno io) ma il prezzo da pagare e' altissimo: diciassette euri on al giorno, perche' questo E' un paese per vecchi, (e soprattutto di vecchie) , ma a parte la proprietaria dell'unico minimarket qui presente, sono solo i cani a farti grande compagnia.
Undici giorni di villaggio, undici cieli, quasi tutti di pioggia, freddo, vento e nebbia. C'e' una vecchia radio che ci fa rimanere in contatto col mondo la fuori, che pare stare come al solito, sempre allo sbando. C'e' una fiamma che riscalda l'acqua del boiler solo se ci soffi 5 volte ogni volta che vuoi farti la doccia. Ci sono i formaggi freschi, l'aria pulita,i piatti di zuppa calda, pure il pesce fresco, il the' bollente e la strada deserta.
C'e' un camino che se si prova ad accendere fa un fumo tremendo che rischi l'intossicazione, ma almeno hai provato ad accenderlo. E poi ci sono 3 piani in questa casa, molte stanze, gocce di acqua umida che cadono o pendono dappertutto, pronte a ricordarti che le comodita' di una volta fanno male al fisico e all'anima. Mi vien da pensare al Magic Bus di Alexander McCandless Supertramp. Con la differenza che il poverino se la passava un tantino peggio di noi.
Non mi tengo separato dalla mia chitarra, ed Ana e Fabrizio (De Andre',che mi accompagna quassu' con i suoi accordi) riscaldano la temperatura piu' di quanto non sappiano fare stufe elettriche e bombole a gas.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per starsene lontani da tutto quello che la' fuori e laggiu' da 'voi' pare sia sempre piu' marcio..Ora vediamo se saranno ingredienti sufficienti a durare, per non restare poi un giorno come quelle vecchine che raccontano quanto erano belli i tempi andati e che i pochi soldi che hanno li spendono per dar da mangiare ai loro gattini sempre fedeli e che una volta si potevano pure permettere di comprarsi le sigarette!
Che l'avventura cominci,anzi e' gia' cominciata da un pezzo, sotto una coltre di freddo che incide la pelle e una iniezione completa di selvaggio nord..Maledetti siano quelli che diranno 'Ma chi me l'ha fatto fare!'
ATE-JA'